Ferdinando Balzarro: i romanzi delle storie scomode
Ebbene sì, i romanzi di Ferdinando Balzarro possono definirsi romanzi delle storie scomode. Sino a rappresentarne il tratto distintivo della sua narrativa.
Da Ali sporche sino a Cuore di diavolo per arrivare all’ultimo romanzo appena pubblicato In nomine filii, si narrano storie dinamicamente animate da personaggi il più delle volte considerati normali ma attentamente rivisitati dall’Autore per farci rivivere attraverso storie scomode le verità della vita e dell’oltre la vita.
IN NOMINE FILII
La storia di un’ossessione e di un insostenibile conflitto.
Un uomo maturo e affermato è dominato dal desiderio. Più una donna gli appare fedele, proibita, incorruttibile, più egli è determinato a farla sua. Ma la conquista che brama non è un atto volgare di mera sopraffazione, bensì un moto elementare e insieme raffinatissimo, primitivo e allo stesso tempo intriso di sfumature cerebrali.
Ciò che cerca è sì la sensualità, ma ancor prima il coronamento di un gioco intellettuale. Danza su un filo sottilissimo e incandescente sospeso su ciò che è vietato, scandaloso, inaccettabile, giacché sconvolge un ordine sacralizzato.
Ogni donna che lo attrae è un viaggio lungo le strade di se stesso e della complessità di una relazione tra due adulti, fino a quelle profondità dove pulsioni selvagge e principi culturali si affrontano faccia a faccia.
Ma non è solo. Ha un figlio grande, realizzato. Si specchia in lui per riconoscere in sé affetto, responsabilità, quel senso della propria esistenza che in nessun altro luogo può trovare. È il pensiero che lo tiene attaccato alla realtà, l’ancora che gli impedisce di non farsi travolgere dal suo stesso enorme narcisismo. Ma quando una donna entrerà nel cuore del figlio, il padre riconoscerà subito in lei lo stesso tratto di predatore che da sempre lo domina.
Una scrittura sofisticata indaga con spietato rigore sentimenti potenti e torbidi, che il destino compone in un incrocio devastante.
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FERDINANDO BALZARRO
Professore di Educazione Fisica, nel 1965 Ferdinando Balzarro diviene uno dei primi allievi del Maestro giapponese di Karate Hiroshi Shirai.
Nel 1967 Balzarro vince a Vienna i Campionati europei di Kumite a squadre. Da quel momento si susseguono vittorie in questa specialità sia a livello italiano che internazionale.
Nel 2005 gli viene conferito il grado di VIII Dan e nel medesimo anno diviene Direttore Tecnico del settore Karate-Dō nella Federazione Italiana Arti Marziali.
Ferdinando Balzarro si è dedicato anche al paracadutismo sportivo, in particolare al paracadutismo acrobatico. È stato fra i dodici italiani che hanno partecipato al record mondiale di “Grande Formazione” nel dicembre 1999 ad Ubon (Thailandia).
In questi anni, inizia il suo percorso nel mondo della scrittura. Nel 2001 esordisce con il libro autobiografico Bagliore, a cui seguirà Il Sangue e l’Anima.
Nel 2002 è la volta di Plenilunio e Il Solista. Nel 2005, Punto vitale vince il Premio Carver.
Nel 2006 nasce Lupo, affannosa ricerca del significato della vita e metafora sull’ingiustizia universale.
Nel 2007 viene pubblicato Cuore di Diavolo, dove si intrecciano amore, passione, erotismo, sofferenza e tragicità.
Il Secondogenito, riflessione amareggiata e disillusa sul divino, vince nel 2008 il Premio speciale Martina Franca Festival e nel 2009 il Premio Parolesia.
Nel 2009 esce Il cane che aspettava le stelle, un’intensa dichiarazione d’amore per una compagna di viaggio speciale, estranea alle debolezze disarmanti degli esseri umani.
Il 2011 è l’anno de Il bene e il male: pensieri di un Maestro, dove la vita e l’Arte, oltrepassando i propri confini, si fondono e creano essenza, pensiero e metodo.
I romanzi di Ferdinando Balzarro scendono nelle viscere dell’animo umano, esplorano gli anfratti più reconditi, e ci restituiscono storie scomode, ma mai scontate.
Balzarro non si esime dall’onere di raccontare le debolezze del genere umano, schiavo dei propri desideri.
L’appagamento di questi desideri, talvolta, diventa lo spartiacque delle scelte compiute dai personaggi dei suoi romanzi.
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