Tra gli scrittori italiani di romanzi Ferdinando Balzarro si distingue per originalità
Dai commenti e dal gradimento dei lettori dei romanzi dello scrittore bolognese Ferdinando Balzarro emerge tutta l’originalità delle sue opere.
Originalità data dalle storie che ne costituiscono trama: storie ovviamente non vere ma così scomode che sembrano vere. E coinvolgono il lettore in stati d’animo collegati ai propri vissuti.
L’esperienza di vita e professionale della disciplina delle arti marziali, oltre che farne punto di riferimento, ha forgiato poi Balzarro di doti non comuni: la tempra della non arrendevolezza, lo spessore dell’autenticità, la pazienza dell’andare sino in fondo.
Doti che donano al lettore romanzi avvincenti, da leggere sino in fondo senza tentennamenti ma con la curiosità dell’appassionarsi.
IO SONO TENEBRA: la trama..
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Ruben è non vedente dalla nascita. Figlio unico di famiglia benestante. Malgrado il grave handicap conduce una vita tutto sommato gradevole. Amato dalle donne per la sua bellezza, intraprendenza e talento, può permettersi intense attività amatorie e sessuali. Brevi amori, tradimenti, esperienze erotiche e tragici abbandoni. Ruben finirà poi per innamorarsi e presto sposare Romina, esuberante bellissima giovane conosciuta al ristorante. L’indole trasgressiva di Romina, la vita sregolata e spendacciona, i continui tradimenti, in breve tempo indurranno Ruben a pretendere il divorzio. Romina, spaventata di dover rinunciare alla vita agiata, non solo non concede il divorzio ma, provocatoriamente, propone a Ruben di procreare. Sebbene poco convinto dell’opportunità di avere un figlio con lei, sedotto dall’idea di dare finalmente senso e scopo alla sua buia esistenza, accetta l’offerta. Nasce una bellissima bimba che chiameranno Luce. Poi un avvenimento tira l’altro come se la mano di un prestigiatore beffardo li traesse dal suo misterioso cilindro per un’inimmaginabile sconcertante conclusione.
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“IO SONO TENEBRA è il Romanzo di una vicenda per certi versi sconcertante, sebbene le conclusioni aprano qualche squarcio di luce proprio là ove il buio si fa denso. Rubens, il protagonista della storia, è cieco dalla nascita ma, malgrado questa gravissima menomazione, riesce a condurre una vita piena di avventura e narcisistica soddisfazione. Non mancheranno drammatici colpi di scena e altrettanto imprevedibili soluzioni. Non è stato facile immedesimarmi per tutte le 108 pagine del romanzo nello spirito, come nella pratica quotidiana e rapporto col mondo che conduce chi non ha mai potuto vedere nulla della realtà che lo circonda. Un’esperienza intensa che ho molto amato scrivere.“
Ferdinando Balzarro
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FERDINANDO BALZARRO
Professore di Educazione Fisica, nel 1965 Ferdinando Balzarro diviene uno dei primi allievi del Maestro giapponese di Karate Hiroshi Shirai.
Nel 1967 Balzarro vince a Vienna i Campionati europei di Kumite a squadre. Da quel momento si susseguono vittorie in questa specialità sia a livello italiano che internazionale.
Nel 2005 gli viene conferito il grado di VIII Dan e nel medesimo anno diviene Direttore Tecnico del settore Karate-Dō nella Federazione Italiana Arti Marziali.
Ferdinando Balzarro si è dedicato anche al paracadutismo sportivo, in particolare al paracadutismo acrobatico. È stato fra i dodici italiani che hanno partecipato al record mondiale di “Grande Formazione” nel dicembre 1999 ad Ubon (Thailandia).
In questi anni, inizia il suo percorso nel mondo della scrittura. Nel 2001 esordisce con il libro autobiografico Bagliore, a cui seguirà Il Sangue e l’Anima.
Nel 2002 è la volta di Plenilunio e Il Solista. Nel 2005, Punto vitale vince il Premio Carver.
Nel 2006 nasce Lupo, affannosa ricerca del significato della vita e metafora sull’ingiustizia universale.
Nel 2007 viene pubblicato Cuore di Diavolo, dove si intrecciano amore, passione, erotismo, sofferenza e tragicità.
Il Secondogenito, riflessione amareggiata e disillusa sul divino, vince nel 2008 il Premio speciale Martina Franca Festival e nel 2009 il Premio Parolesia.
Nel 2009 esce Il cane che aspettava le stelle, un’intensa dichiarazione d’amore per una compagna di viaggio speciale, estranea alle debolezze disarmanti degli esseri umani.
Il 2011 è l’anno de Il bene e il male: pensieri di un Maestro, dove la vita e l’Arte, oltrepassando i propri confini, si fondono e creano essenza, pensiero e metodo.
I romanzi di Ferdinando Balzarro scendono nelle viscere dell’animo umano, esplorano gli anfratti più reconditi, e ci restituiscono storie scomode, ma mai scontate.
Balzarro non si esime dall’onere di raccontare le debolezze del genere umano, schiavo dei propri desideri.
L’appagamento di questi desideri, talvolta, diventa lo spartiacque delle scelte compiute dai personaggi dei suoi romanzi.
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